Spesso inizialmente la sintomatologia è costituita solamente da un bruciore a livello inguinale, specialmente dopo uno sforzo fisico. Con il tempo, il sacco tende ad ingrandirsi, fino a far percepire chiaramente al paziente la presenza di una tumefazione dolorosa, che in caso di riduzione spontanea o manuale può determinare un alleviamento temporaneo dei sintomi. L’evoluzione della patologia sarà la tendenza al peggioramento, con un progressivo accrescimento dell’ernia ed aumento del dolore, fino alla possibile insorgenza di complicanze potenzialmente gravi, quali l’incarceramento (quando non risulti più riducibile manualmente), o lo strangolamento (qualora venga compromesso l’apporto ematico del viscere coinvolto); queste ultime evoluzioni possono richiedere un intervento chirurgico urgente.
Viene proposto l’intervento tradizionale per via anteriore o quello più moderno in laparoscopia in base a diversi fattori, tra cui le caratteristiche dell’ernia, del paziente e delle preferenze dello stesso.
La laparoscopia offre più vantaggi in caso di:
• ernia inguinale bilaterale, o sospetta bilaterale, perché permette di osservare chiaramente entrambi i canali inguinali e di riparare entrambe le ernie in un unico intervento;
• ernia inguinale recidiva, perché permette di evitare l’utilizzo dell’accesso cutaneo usato in precedenza, passando posteriormente alla rete già posizionata, con una maggiore sicurezza per il paziente;
• ernia inguinale dello sportivo, permettendo una chiara diagnosi differenziale rispetto ad altre patologie di ordine ortopedico, con una rapida ripresa dell’attività sportiva, specialmente quella agonistica.
L’intervento tradizionale può essere eseguito in regime di Day Hospital, con un’anestesia locale o locoregionale, mentre l’approccio laparoscopico mininvasivo richiede spesso l’anestesia generale (in pazienti selezionati può essere effettuato in anestesia locoregionale) e un regime di One Day Hospital; la necessità dell’anestesia generale non deve però spaventare il paziente, in quanto permette un’esecuzione sicura dell’intervento, con effetti collaterali prossimi allo zero.
C.P. Delaney, Netter’s Surgical Anatomy and Approaches, 2014 Elsevier